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lunedì 30 settembre 2013

AMO ergo SUM - del matrimonio come rimedio ai disturbi mentali



Sosteneva Hans Urs von Balthasar (Lucerna, 12 agosto 1905 – Basilea, 26 giugno 1988, presbitero e teologo svizzero, cattolico) che solo un Dio RELAZIONE può creare: avendo in sé una natura in tre persone uguali e distinte, crea l'uomo "a sua immagine", ovvero capace di relazione, d'amare, d'amore.


Sant'Agostino diceva "amo ergo sum": esisto perché amo, perché entro in relazione, perché vado altre me stesso.


Il filosofo Cartesio, che pure credeva nell'esistenza di Dio, è passato alla Storia per la celebre frase "cogito ergo sum": penso, dunque, sono: le mie elucubrazioni mentali sono la prova della mia esistenza.
Questa frase, suo malgrado, è diventata la base del solipsismo psichico nel quale sguazza l'uomo moderno: è la matrice dell'individualismo: derivare la propria esistenza dai propri processi neuronali.

Come spezzare questa catena che ci imprigiona nella scatola cranica producendoci (in ordine sparso) nevrosi, angoscia, ansia, fobia, panico... fino alla depressione? 


Oltre che affrontare questi disturbi con uno specialista... bisogna entrare in relazione con il prossimo: un prossimo al quale dedicare tutta la vita, le proprie energie (e vederle moltiplicate). L'amore è la forza che alza dal letto un genitore nel cuore della notte, che fa fare chilometri ai fidanzati per vedersi, che fa lasciare tutto ai consacrati per stare con il Signore... è quella l' "energia positiva" che ci dice che esistiamo e che ci libera dal succitato solipsismo psichico.

Sposarsi, quindi, sposarsi in tutti i sensi, è la nostra cura: è lì la nostra felicità, nel dedicarsi anima, mente e corpo al servire la vita: nel coniuge, nei fratelli, nella comunità.

Allora... AUGURI e figli AMATI!

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