Video meliora proboque, deteriora sequor
("Vedo le cose migliori e le approvo, ma seguo le peggiori")
Ovidio
Petrarca, Canzoniere CCLXIV: E veggio 'l meglio et al peggior m'appiglio
Matteo Maria Boiardo,Orlando innamorato: Ch'io vedo il meglio ed al peggior m'appiglio
Foscolo, Sonetti: Conosco il meglio ed al peggior mi appiglio.
San Paolo: "Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio." (Lettera ai Romani, VII, 18-19)
MA ALLORA CE LO AVEVANO DETTO!
Ce l'avevano detto che l'uomo ha delle inclinazioni che non lo conducono alla felicità! Era noto già a molti che non ci bastiamo da soli, che non siamo esseri di felice autodeterminazione, che non è detto che "faccio quello che mi sento" equivalga a "le mie scelte mi daranno felicità".
Il passo successivo allora è fidarsi di qualcuno che ti indichi la strada da seguire. E se questo qualcuno diventa "Qualcuno", per esempio Dio, potrà mai Lui che ti ha creato non tener conto delle tue, chiamiamole così, inclinazioni? Non ti metterà forse dove sarai più felice, dove potrai crescere...
...non ti farà sposare?
Non ti metterà in quel luogo, il matrimonio, dove dovrai forzatamente abbandonare le tue abitudini (compreso il famigerato tubetto del dentifricio), accettare i limiti del coniuge (ma soprattutto i tuoi), convivere con la consapevolezza continua di non poter più corteggiare un'altra persona, non poter più assecondare il "friccico ner core" che senti a primavera, ma soprattutto di non poter più scappare?
Sì, Dio lo farà.
Ma non perché è un sadico castigatore che non vuole concedere la libertà alle sue creature...tutt'altro! Il Signore sa che quello è il luogo della tua felicità.
Vi aveva creati insieme, per farvi compagnia, e aiutarvi.
Qualcosa poi però è andato storto...